Cos’è la Leishmaniosi e come si combatte? La giusta prevenzione contro questa malattia.
Salve a tutti, amici!
Oggi parleremo di un tema molto discusso nel mondo della veterinaria e che, al momento della vaccinazione, viene affrontato da molti proprietari di cani, in quanto molto preoccupati per quello che se ne sente dire: la Leishmaniosi.
Cos’è la Leishmaniosi?
La Leishmaniosi è una malattia parassitaria causata dal protozoo Leishmania che si differenzia in varie specie, ma quella che più interessa nella prevenzione che infetta sia uomo che animale, è la Leishmania Infantum.
Questo parassita provoca una malattia grave e difficile da diagnosticare, in quanto può essere confondibile con altre patologie ad andamento cronico. Non esiste ancora una cura specifica, però ci sono molte forme di prevenzione, tra cui la vaccinazione proprio perché questo parassita rimane infettante all’interno dell’organismo per tutta la sua vita.
Inizialmente la zona di maggior contagi era il Sud Italia, ma oramai la Leishmania è presente in maniera uniforme in tutta la penisola, anche se le maggiori casistiche vengono rilevate più al sud che a nord; la causa della malattia sta sia nella presenza del vettore, che si trova indistintamente in tutta Italia, ma soprattutto dei cani infetti che all’inizio erano dislocati solo al Sud, mentre oggi il continuo spostarsi con i propri animali e la migrazione dei cani randagi provenienti da canili spagnoli e greci nella nostra penisola, hanno fatto sì che ormai l’Italia sia divenuta integralmente una zona endemica.
Come si contrae e quali sono i sintomi della Leishmaniosi?
La Leishmaniosi viene trasmessa dalla puntura del cosiddetto pappatacio, un microscopico e silenzioso flebotomo che agisce di notte, essendo un ematofago notturno. A differenza della zanzara lo si riconosce per una peluria gialla sul corpo. L’infezione da Leishmania si ha quando il pappatacio si nutre del sangue di un cane infetto da cui assume il parassita che poi trasmetterà al successivo soggetto di cui si nutrirà, infettandolo a sua volta.
Inizialmente le zone endemiche per il flebotomo risultavano essere le località calde, quindi soprattutto le zone marittime, mentre da indagini recenti in Nord Italia è risultato che anche in località di montagna è presente il suddetto parassita; la sua attività si svolge principalmente da maggio a ottobre ma comunque in base alla temperatura.
Un cane affetto da Leishmaniosi non può in alcun modo contagiare direttamente l’uomo, in quanto questa malattia si può contrarre esclusivamente con la puntura dell’insetto.
I sintomi riscontrati nella Leishmaniosi sono vari e di difficile diagnosticazione, in quanto il decorso della malattia è molto lento (dai 2-3 mesi fino ai 4-6 anni) e tutto dipende dalla risposta immunitaria del cane.
Comunque i sintomi più comuni racchiudono: rapida perdita di peso, alopecia intorno agli occhi (sindrome del cane con gli occhiali), lesioni alle orecchie con ulcere, rapida crescita delle unghie, dermatite secca con forfora, dolori articolari, anoressia e disfunzioni renali.
Nello specifico:
- i primi sintomi visibili della Leishmaniosi sono quelli cutanei con delle dermatiti secche a scaglie, onicogrifosi (rapida crescita delle unghie), ulcere e alopecia intorno agli occhi o nel punto dove l’insetto si è nutrito (chiamato cancro di inoculo), facilmente visibile ma che regredisce in poco tempo. Le lesioni esfoliative (scaglie) vengono localizzate maggiormente nelle zampe, occhi, orecchie e muso; non sono pruriginose e di solito non reagiscono a nessuna terapia. Le ulcere, invece, si localizzano sulle articolazioni, quindi gomito, ginocchio, zona del carpo e del tarso e nelle prominenze ossee
- i sintomi renali della Leishmaniosi causano glomerulonefrite, un processo infiammatorio del filtro renale che porta all’insufficienza renale cronica, principale causa di decesso dei cani malati. E’ possibile diagnosticare questa patologia con l’analisi delle urine, per avere un’ulteriore conferma della patologia (link all’articolo).
Come faccio a sapere se il mio cane ha la Leishmania?
L’unica soluzione possibile per i proprietari è quella di effettuare dei controlli e screening annuali ogni volta che si inizia la profilassi per il vaccino. Generalmente si usano fare prelievi di sangue e dei test rapidi per verificare la positività agli anticorpi, ma non è detto che se il vostro cane è positivo, sia per forza malato!
Per approfondire è necessario procedere con esami del sangue specifici (emocromo ed elettroforesi) esami delle urine e dei linfonodi. Ciò è utile per verificare fino a che punto gli anticorpi sono entrati a contatto con il parassita o se lo stesso si trova all’interno dell’organismo (PCR).
In base ai sintomi riscontrati (o se non ce ne sono ma il cane è positivo) la terapia può variare da soggetto a soggetto, alle sue difese immunitarie e al suo quadro clinico, ma sempre a discrezione del veterinario; è comunque importante precisare che non esiste una terapia diretta per curare la Leishmaniosi, però in base a degli studi scientifici è stata in parte approvata un’associazione di Allopurinolo (6 mesi) e Antimoniato (4 settimane) che hanno avuto degli ottimi risultati.
La prevenzione contro la Leishmaniosi
Il metodo più efficace per combattere la Leishmaniosi è quello della sua prevenzione. Come?
Inizia tutto in casa vostra. Come già detto, il flebotomo è un insetto notturno e vive tra l’erba, quindi sarebbe ideale non far dormire il vostro cane all’esterno, specialmente in estate; potete agire in maniera più sicura spruzzando insetticidi specifici, ma anche allestendo in casa delle zanzariere a banda fitta.
Per quanto riguarda il vostro cane, potete applicare degli antiparassitari che, oltre a pulci e zecche, offrono una protezione diretta contro i flebotomi: in commercio ci sono valide alternative che potete considerare. Per saperne di più dai un’occhiata all’articolo che ho pubblicato sulla giusta prevenzione contro pulci, zecche e zanzare.
Se non siete soddisfatti, potete discutere con il vostro veterinario di fiducia di procedere con la vaccinazione contro la Leishmaniosi (CaniLeish), attivo dal 2012 e valido in tutta Europa. Non è economico e all’inizio è necessario fare 3 richiami a distanza di 21 giorni l’uno dall’altro e successivamente va richiamato annualmente; è importante che il cane abbia compiuto i 6 mesi di età e che sia stato sottoposto al test rapido per accertare che sia negativo agli anticorpi. Attualmente è stato riscontrato che dal 6 al 54% delle infezioni possono essere prevenute con il vaccino, quindi può essere considerata una valida soluzione, ma la scelta (consapevole) spetta a voi.