Come reagisce il nostro gatto a un trasloco e a un radicale cambio di routine? Scopriamolo!
Salve a tutti, amici!
Oggi vi voglio parlare, come ho già fatto con il mio precedente articolo, del trasloco: un’esperienza vissuta più volte nella mia vita e anche il mio pelosetto ne ha recentemente risentito. Questa volta, però, voglio parlare ai proprietari di gatti (o di cani e di gatti) che, durante il cambio casa, dovranno sperimentare la dura prova di accettazione da parte del proprio gatto che, senza distinzioni di razza e di età, ce l’avrà con voi per il resto della vita per averlo “strappato” dalla sua (e ribadisco SUA!) casa.
Come preparare un gatto al trasloco?
Si sa, i gatti sono rinomati per essere estremamente territoriali, amano più la casa del padrone che la abita e se potesse, lo caccerebbe. Scherzo, ovviamente esistono anche delle eccezioni (davvero?).
Ma purtroppo per loro, i nostri cari amici gatti domestici non decidono del proprio destino e, se è ora di cambiare casa, è opportuno per loro (anche di più rispetto al cane) rendere il nuovo ambiente il più accogliente e familiare possibile. Come fare? Ve lo spiego subito!
Il trasloco, come per noi umani, è un momento di cambiamento che inconsciamente viviamo come uno stress, una svolta e, se vogliamo, anche un piccolo cambio di routine. Lo stesso accade per i gatti, animali molto legati alla casa e alle abitudini, quindi, se non vogliamo incorrere in spiacevoli avvenimenti successivi al trasloco (gatto che scappa di casa per tornare nella vecchia abitazione, miagolii continui e via dicendo) prepariamoci anticipatamente a far ambientare il nostro micio e di non ridursi all’ultimo secondo (insomma, dopo tutto traslocare non è una cosa che si fa in due giorni!)
Per prima cosa, prima di raccattare tutte le sue cose in uno scatolone e partire in direzione della nuova casa, qualche giorno prima portiamo con noi il gatto a conoscere il suo futuro ambiente e a lasciargli esplorare in tutta sicurezza la casa. Distribuite feromoni rilassanti in casa, questo lo farà sentire meglio e non lo percepirà come un luogo ostile; non dimenticatevi di portare con voi i suoi oggetti, la cuccia, la lettiera, i suoi giochi preferiti e predisponete un angolo della casa tutto per lui, dove poter dormire e giocare in tutta tranquillità.
Se traslocate con un gattino il problema è minore, in quanto il piccolo non si rende ancora conto del cambiamento e non è legato alla casa come un gatto adulto che ci vive da quando è cucciolo.
L’adattamento dopo il trasloco
Dopo aver effettuato il trasloco è comunque opportuno inizialmente mettere la casa in sicurezza, chiundendo porte e finestre e far fronte ai futuri comportamenti del gatto che nella maggior parte dei casi sono transitori.
E’ possibile che il micio non mangi (normale per i primi 2 o 3 giorni) ma se questo atteggiamento persevera è consigliabile rivolgersi al vostro veterinario di fiducia per risolvere il problema. Ovviamente non cambiate assolutamente l’abitudine alimentare, sia per evitare patologie intestinali dovute ad una modifica repentina del cibo, anche solo nel gusto dei croccantini, sia per non viziare il micio, che dopo aver passato ore a miagolare (magari perchè vuole solo tornare alla vecchia casa) ha associato questa azione ad un cibo più buono e iniziare, così, una pessima abitudine difficile da togliere (perchè, si sa, i vizi piacciono a tutti).
Altro comportamento insolito sono le urine in giro per la casa, normale anche questo per il fatto che il gatto (soprattutto nei maschi interi) stia marcando il nuovo territorio; in questi casi è raccomandato pulire e disinfettare con acqua calda e alcool (NO CANDEGGINA!) proprio per evitare che il forte odore di azoto attiri il gatto che puntualmente farà di nuovo pipì in quel punto.
Per il resto, dobbiamo concedere del tempo al nostro amico, proprio come succede a noi umani quando reagiamo ad un cambiamento che non ci piace: lo accetteremo con il tempo prima o poi ma nel frattempo staremo un po’ scombussolati. Lo stesso succede ai nostri amici, ma l’importante è non trascurarli in questo periodo di transizione.
Da leggere: Affrontare il trasloco con un cane