Che si tratti di un trovatello o di un membro di una cucciolata trascurato dalla madre, prendersi cura di un neonato non è così semplice. Qual è il modo migliore per prendersi cura di un gattino?
Salve a tutti, amici!
I gattini appena nati, si sa, fanno tantissima tenerezza, tuttavia prendersene cura richiede tempo, pazienza e tanto amore.
Mamma gatta in questo è bravissima, educa i suoi piccoli fin dalla nascita e provvede alla loro nutrizione fin da subito tramite l’allattamento. Ma cosa succede se si ha a che fare con un gattino orfano?
Gattino Neonato
L’alimentazione del gattino nelle prime settimane
E’ molto importante sapere che in natura è mamma gatta a provvedere al fabbisogno nutrizionale fondamentale per i suoi gattini allattandoli con il colostro, così da trasmettergli tutte le difese immunitarie necessarie nelle prime settimane di vita.
Il gattino orfano sfortunatamente non ha potuto assumerlo o almeno, non a sufficienza; perciò sarete voi a provvedere alla sua alimentazione iniziale tramite l’allattamento con latte in polvere specifico per gattini alle prime settimane. Non credo sia necessario specificare che non dovete assolutamente somministrare latte di mucca/pecora/capra e via dicendo, in quanto non apportano il giusto fabbisogno nutrizionale al gattino e non lo aiuta nella crescita.
Dopo esservi confrontati con il veterinario che vi darà le giuste dritte per alimentare il piccolo in materia di quantità di latte e delle volte al giorno in cui deve essere nutrito, potete procedere tenendo conto che al gattino non piacerà inizialmente il latte in polvere, tantomeno il biberon che userete per farlo, ma piano piano si abituerà. Mi raccomando, scaldate il latte prima di somministrarlo; l’ideale è mantenerlo a una temperatura di 37°C.
Dopo ogni poppata, mamma gatta aiuta i suoi piccoli nella minzione e/o defecazione, stimolandoli con il leccamento: voi potete praticare un leggero massaggio nella zona perianale con un cotton fioc inumidito.
L’allattamento del Gattino
L’alimentazione del gattino dopo la 3° settimana
Dopo la terza settimana, il gattino ha aperto gli occhi, comincia ad esplorare sotto supervisione della mamma, che insegna loro le basi della crescita.
Lo stesso farà il gattino orfano, ovviamente sotto il vostro controllo e, oltre a fargli conoscere l’ambiente, è ora di iniziare la fase dello svezzamento che avverrà gradualmente.
Per iniziare al meglio questa fase, potete acquistare nei negozi di animali delle pappe cremose specifiche per gattini all’inizio dello svezzamento, oppure delle mousse da ammorbidire e scaldare con acqua tiepida. L’importante è che giorno dopo giorno aumentate poco alla volta il cibo solido e diminuite con il latte, in modo da abituare il micetto alla nuova alimentazione, appositamente quantificata dal veterinario. E’ sempre importante fin dalla nascita, monitorare il peso del gattino ogni settimana e annotare le quantità di cibo che giornalmente riceve, così da avere un quadro completo del suo sviluppo fisico e della crescita.
L’alimentazione del gattino alla 6°/8° settimana: termine dello svezzamento
Arrivati a questo punto, in natura i gattini non prenderanno più il latte dalla madre e saranno indipendenti e abituati al cibo solido. Anche voi dovrete arrivare a questo punto. L’alimentazione ideale è la formula Kitten della marca che preferite ma che sia di buona qualità; potete anche scegliere un’alimentazione casalinga, ma prima parlatene con il veterinario per sapere quali sono i cibi adatti al gattino in questa delicata fascia d’età.
Fino ai 6 mesi sarebbe meglio nutrire il gattino 3 volte al giorno, alla stessa ora, per poi passare definitivamente a due volte al giorno una volta raggiunti i 7-8 mesi (età adulta). I sacchi di croccantini di buona marca hanno sempre una tabella con valori nutrizionali specifici per il micetto in base al suo peso: la quantità giornaliera deve essere accuratamente razionata in 3 pasti (se sotto i 6 mesi) o 2 pasti (superiore a 6 mesi). E’ consigliabile mantenere questo tipo di alimentazione fino al compimento del primo anno di età del gatto, per poi passare gradualmente ad un cibo per adulti.
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