Salve a tutti, amici!
Per completare il trio delle malattie infettive feline (FIP e FIV), oggi parleremo della Felv, la cosiddetta leucemia felina.
Questa patologia è simile all’immunodeficienza felina per quanto riguarda la fragilità anticorpale, quindi se il gatto risulta positivo va posta attenzione ad ogni singolo sintomo.
Ma andiamo a vedere nel dettaglio cos’è la FelV e qual è il suo decorso.
Che cos’è la Felv e da cosa è causata questa malattia infettiva felina?
La leucemia felina, o FelV, è una malattia infettiva di origine virale causata da un retrovirus che infetta soltanto i gatti e genera un’immunodepressione generale dell’organismo felino.
Oltre a questo, causa un’anemia midollare non rigenerativa, poiché il virus va ad attaccare le cellule emopoietiche responsabili della produzione di globuli rossi nel midollo osseo.
Come si contrae?
Questa patologia è tipica di gatti che vivono nelle colonie feline o nei rifugi, poiché in tali situazioni si verifica la condivisione di ciotole e lettiere e dove avvengono spesso combattimenti da parte di maschi interi per l’accoppiamento e quindi è con il morso (scambi di sangue) che si verifica il contagio. Anche le femmine possono contrarre la FelV e possono trasmetterla ai propri gattini tramite l’allattamento.
Cause e sintomi della FelV
In linea di massima tutti i gatti sono recettivi alla malattia, ma è stato riscontrato che i cuccioli sotto gli 8 mesi di età sono più propensi al contagio, proprio perché l’immunità anticorpale è ancora in fase di sviluppo.
Per quanto riguarda i sintomi, la FelV non ha delle manifestazioni specifiche però è necessario stare attenti ad ogni singola anomalia che si nota nel proprio animale; quando la leucemia si manifesta c’è un abbattimento generale e sintomatologie di varia natura tra le quali:
- Febbre;
- Anoressia;
- Diarrea;
- Congiuntivite;
- Rinite;
- Disidratazione;
- Rigonfiamento dei linfonodi;
- Più probabilità di sviluppo di linfomi.
È necessario ribadire che la leucemia si manifesta con un’anemia midollare non rigenerativa che può condurre il gatto alla morte in pochi giorni senza la necessaria comparsa dei sopra citati sintomi.
Come si fa la diagnosi?
Per un medico veterinario non è difficile diagnosticare la FelV, in quanto esistono due tipi di test rapidi effettuabili in ambulatorio che consentono in pochi minuti di sapere se il gatto ha contratto la malattia: sto parlando del test ELISA e il test IFA. Le differenze tra i due sono principalmente nella modalità di analisi e nell’affidabilità.
Il test ELISA è possibile farlo in ambulatorio prelevando un campione di sangue; il risultato dirà se il gatto è positivo o meno alla malattia ma in alcuni casi può dare dei falsi-positivi, oppure se il virus non ha raggiunto il midollo l’animale si può negativizzare in futuro, dando così, un risultato falsato.
Con il test IFA si analizza direttamente il midollo osseo, per cui il risultato non può essere ambiguo ma il costo si alza anche perché il campione prelevato deve essere analizzato in un laboratorio specifico. In questo caso si può osservare e capire se il virus si trova all’interno del midollo e in quel caso il gatto rimarrà positivo in modo permanente.
Vaccino e prevenzione
È importante precisare che non c’è una cura specifica per la FelV e che una volta contratta non necessariamente viene manifestata subito dal gatto. Il virus può rimanere quiescente per svariati anni e poi scatenarsi, per questo motivo è importante fare prevenzione, in particolar modo se avete gatti domestici che spesso escono, oppure fanno parte di un allevamento.
La prima forma di prevenzione si ha con il vaccino, anche se non è efficace al 100%, ma comunque è una prima forma di immunità, che sarà seguita dal limitare il contatto con gatti estranei non vaccinati e la sterilizzazione/castrazione.
Il vaccino ha un richiamo annuale, ma deve essere sempre fatto prima il test FIV/FelV per accertare la negatività del paziente; in caso di gatto positivo, non sarà più necessario il vaccino ma deve essere isolato dagli altri gatti se ne avete più di uno in casa.
Questo discorso vale per quei gatti che vivono in casa ma trascorrono anche molto tempo fuori, poiché la malattia si trasmette per contatto diretto o con le feci.
Quanto tempo vive un gatto con la FelV?
Non ci è dato saperlo: possono essere mesi, come anni e addirittura possono vivere anche quanto un gatto sano senza che si sviluppino i sintomi, una parte dipende dal mantenimento dell’animale e la protezione da ogni potenziale rischio. Se avete un gatto FelV positivo, non esitate a contattare il veterinario se notate qualcosa che non va. Anche un semplice raffreddore può esporre il gatto a patologie più gravi e scatenare, così, la malattia.